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Editoria Universitaria, Venezia 1994
Prezzo: € 8,00
La complessità insita nei versi di Cabianca è motivata  
da una ricca e composita visione del mondo lirico legato  
soprattutto alle problematiche temporee, in tutte le  
direzioni, fino a stratificare con dei tocchi sapienti il  
presente sul passato, anche arcaico, anche primordiale.  
In questo coinvolgimento si formano e si animano i più  
diversificati richiami afferenti all'uomo, dalla sua  
derivazione ai giorni nostri. Si assiste così al suo  
passaggio attraverso la temperie mitica, la favola e la  
leggenda, la storia e l'antistoria, l'urgenza e la casualità,  
fino al raggiungimento di una condizione oggettivata alla  
realtà naturale, più pagana che cristiana, niente affatto  
fideistica o pietistica.
C'è in Cabianca un ritorno alla atmosfera virgiliana, alla  
contemplazione di campi, montagne, colline, alberi,  
piante, fiori, il riandare schietto e non retorico a paesi,  
borghi e casolari, ricuperati integri dalla memoria, a  
stagioni ridenti o rattristate, a infanzie verginali, a  
paradisi perduti.  C'è altresì un bisogno di vivere,  
soprattutto di amare, senza inganni e ipocrisie, di amare  
donne, cose, o divinità, fa lo stesso; c'è una necessità di  
fuoco, di acqua, di neve, di vento, di luce, di chiarità in  
tutti i sensi, quale espressione delle stagioni sorte dalla  
terra e dall'aria, in stretto rapporto con le stagioni umane.

Nota critica di Attilio Carminati