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AVVERSITA' (e sedimenti)
Con quale animo affronti la più dura delle avversità
e come continuamente ti rigeneri,
in beffa ad ogni più insistito sedimento;

niente a che vedere con quanto dichiarano gli onesti,
che portano parziali evoluzioni e molta noia,
niente a che vedere con quanti camminano da soli
e vivono dove vivono gli ultimi tucani.
Con che insistente meraviglia si scoprono il vino o le conchiglie,
dove nemmeno tu ricordi d'esser stato, e d'esserci stato bene.
Fossero nebbiose e fredde le serate in cui finiscono
gli amori e delicate e tepide quelle in cui gli amori si consumano;
fosse l'orma del caso a guidare gli amanti quando si conoscono,
e a guidarli bene e l'ombra della luna a seguirli quando poi si
perdono.

A ciascuno torna in mente una parola (o luogo della mente),
dove ha raccolto tutte le emozioni; ma anche lì i riferimenti
si confondono ed è scadente quel che vi si trova

e cancellare suoni e sensi e gesti non è davvero cosa di facciata,
costa fatica, lacrime e sudore, come costa ripetere ogni passo,
ma senza gioia, senza niente addosso.